19 marzo 19e qualcosa
Trrr ttrrr (il mio telefono non fa drin drin)
D: “Pronto?”
C: “Ehi..”
D: “Si?”
C: “Oh.”
D: “...si?”
C: “Non mi riconosci più, stronza.”
D: “...”
C: “Parto per tre mesi e te non mi riconosci più...”
D: “Ti ho riconosciuto.”
C: “Se se dicono tutti così, AmoreOmo ti rendi conto che non mi ha riconosciuto?
Cioè io la chiamo dall'altra parte del mondo, dalla nostra città e questa non mi riconosce!”
D: “...”
C: “Ah no, aspetta mi ha riconosciuto.”
D: “...”
C: “Smettila di piangere.”
D: “Non sto piangendo.”
C: “Sento nettamente il rimmel che si impasta, gli occhi che ti diventano rossi e languidi e te
che ti mordi il labbro.”
D: “...”
C: “Cosa ti metti stasera?”
D: “Non lo so, non so niente adesso.”
C: “Oddio no, sei ancora in preparazione!”
D: “Si, ci sono LaRicciaPiùRiccia e BiondaNonTroppo che fanno tutto loro.”
C: “Salutale care!”
D: “Vi saluta Colombo...da New York.”
C: “Cazzo che entusiasmo Daph...”
D: “Mi manchi tanto...”
C: “Anche te, mi manchi e le manchi.”
D: “Lei come sta?”
C: “Mah, sta bene, è sempre bellissima lo sai, ti aspettava, ti aspettavo, ma saremo tutti e tre
insieme in un futuro prossimo.”
D: “Ti ha chiesto di me?”
C: “Mi chiede sempre di te, ad ogni albero incerto, ad ogni mostra sconosciuta, ad ogni
angolo pittoresco, ad ogni panchina sulla quale staresti le ore a fissare la gente, ad ogni negozio
di oggetti inutili che ti piacciono tanto, ad ogni tramonto...”
D: “Lei è romantica con me.”
C: “Si lei si, io ti penso ad ogni spogliarellista, ad ogni uomo barbuto e aitante che vedo, ad ogni
tipetto particolare che io non guarderei mai e che te adoreresti, ad ogni boa di struzzo, ad ogni cosa
vagamente burlesque, ad ogni porcata che mi viene in mente!”
D: “Il mio primo compleanno senza di te.”
C: “Non far piangere anche me...”
D: “Non riesco a smettere...”
C: “E' che pensavo che non potevo non chiamarti il giorno del tuo compleanno...ovviamente
ti scriverò anche domani, come da tradizione, solo io posso festeggiare il tuo non compleanno.”
D: “Ovvio ovvio...stai bene te?”
C: “Qui? Lo sai. E' sempre così, come lo è per te.”
D: “Il tuo uomo?”
C: “E' qui che si sorbisce da giorni la scelta del tuo regalo.”
D: “Salutalo tanto.”
C: “Non te lo chiedo come stai.”
D: “...”
C: “Dimmi qualcosa che sai voglio sapere.”
D: “Ho comprato un paio di scarpe altissime...bellissime, sembrano delle Louboutin ma non ho
venduto un rene e la cistifellea per averle...”
C: “Suola rossa..”
D: “Pizzo...”
C: “Plateau.”
D: “Già.”
C: “Non ci sai camminare.”
D: “Ovviamente no.”
C: “Poi te lo insegno.”
D: “Ti dico per l'ultima volta che mi manchi, quindi ascoltalo bene. Mi manchi. Torna, giusto
per un po'. Poi torna lì se stai meglio. Ma qui da me un po' torna...ne ho bisogno.”
C: “Ti voglio bene.”
D: “Salutami anche Lei.”
C: “E' qui con me, non ti vuole parlare, lo sai che New York si commuove al telefono, ma so
che ti pensa, come me.”
D: “Ti voglio bene.”
C: “Festeggia anche per me stronza.”
(Mi permetto... buon compleanno a noi, a me e a te che siamo nate lo stesso giorno e che abbiamo festeggiato con un po' di tristezza perché avremmo voluto vicino qualcuno che vicino non poteva essere.)
RispondiEliminaEccoti il fazzoletto.....anche se sei adorabile quando tiri sul col naso!!
RispondiEliminaAUGURI di cuore!
leggendo mi sono sentito strano
RispondiEliminaun senso di tristezza per cose mai vissute
un senso di "quel" vuoto che ti fa morire dentro
profondo e forte e doloroso come solo il fendente della lama dei ricordi può essere